ASCSI
Associazione Società Civile della Svizzera Italiana
  • Home
  • Progetti
    • Rapporto tra scuola e società
    • Rapporto tra media e società
    • Lavoro in Ticino-Parliamone!
    • Cittadino e Stato: se la sfiducia minaccia la sfera privata…
  • Associazione
    • Messaggio di benvenuto
    • Storia
    • Statuti
    • Comitato
  • Media
  • Contatto
  • Links

Bacchette e bacchettoni

15 novembre 2010

Sono un docente in pensione da cinque anni, e non certo per logorio da insegnamento. Ho insegnato a ragazzi e ragazze già allora giovanotti e signorine, e per mia fortuna, o con un po’ di merito, non sono mai stato costretto a ricorrere a sistemi decisivi o violenti, se non in un caso. Uno studente, ora avvocato affermato, un mattino si attardava ancora, dopo il terzo richiamo, al ritorno a piedi dalla visita ad un museo, solo per evitare la lezione successiva. Allo scadere del terzo richiamo, visto l’esito negativo dei precedenti, gli ho piantato un calcio nel sedere, dopo il quale egli si è diligentemente accodato agli altri senza recriminare ed è arrivato in sede a tempo per la lezione prevista. L’ho ritrovato a scuola come collega molti anni dopo: non aveva più male al sedere e con lucidità ha ricordato il fatto, anche se molto lontano nel tempo, ci ha riso, ma per finire ha riconosciuto che in certe situazioni, anche se non gravi, ad estremi mali si impongono estremi rimedi. Ho conosciuto anche un maestro che, il primo giorno di scuola, mandava un allievo esperto in potatura a tagliare una frasca di nocciolo, che poi rimaneva in classe, o come memento, o talora, o spesso, debitamente usata. Tutto questo non per fare l’elogio alla violenza o all’autoritarismo, ma per dire che per giudicare certe sanzioni si dovrebbe come minimo andare cauti. È vero infatti, oltre che sbagliato, che un tempo, se andavi a casa a dire che il maestro ti aveva dato una sberla, ne prendevi almeno altre quattro. È però anche vero che se oggi un ragazzino moccioso va a casa a dire che il maestro l’ha rimproverato, il maestro rischia un colloquio in presenza del direttore, con richiesta di scuse e di sanzioni.

Concludo con un esempio scolastico che risale a pochi mesi prima del mio pensionamento, che mi pare assai eloquente, ma che non ha la pretesa di assolvere il docente che in questi giorni ha bacchettato un ragazzino. Un tale bel tomo rompeva l’anima, come si dice, a tutti durante l’ora di lezione. Il docente lo ha richiamato una, due, tre volte, dopo di che lo ha invitato ad uscire perché la lezione doveva pur continuare. Niente da fare, per cui il docente lo ha preso per la giacchetta, per fargli capire che era ora di abbandonare l’aula, per la pace di tutti. Non l’avesse mai fatto: si è beccato un pugno in faccia, con denti rotti e sangue dappertutto. Le autorità scolastiche non hanno certo brillato nel rendere sacrosanta giustizia ad una persona che ha dedicato la sua vita alla scuola. Tardivamente la giudice dei minorenni ha giustamente sanzionato il ragazzo, che però già da tempo se la rideva. E pensare che al malcapitato docente mancavano pochi mesi al pensionamento: bella soddisfazione per il traguardo raggiunto!

Lettera al Corriere del Ticino
del 15 novembre 2010
di Sandro Mombelli, Stabio

Posted in La pratica educativa: valori, norme, comportamenti, Progetti, Rapporto tra scuola e società | Tagged allievo, educazione, formazione, genitore, insegnamento, istituzione, rapporto, scuola, società, studente | Lascia una Risposta

« Precedente Successivo »

Ricerca

Medacta For Life Medacta

Prossimi incontri

    Blog

    • Pinocchio e Mangiafuoco: riflessioni sulla scuola 06.12.2011 È con qualche reticenza, non sa­pendo bene a co­sa sarei »
    • Scuola ticinese: batosta 06.12.2011 PISA ribadisce: primi gli svizzero tedeschi, secondi i romandi e »
    • DFA: qualche responsabilità da mettere in luce 21.11.2011 La rinuncia di Nicole Rege-Colet alla direzione del Dipartimento formazione »
    • La scuola, il lavoro e l'orientamento 17.11.2011 Ormai sono adulta, ho fatto delle scel­te cercando di fare »

    Indirizzo

    Associazione Società Civile della Svizzera Italiana
    Casella postale 5197
    CH-6901 Lugano
    Contatto elettronico

    logo ASCSI
    © 2023 Associazione Società Civile della Svizzera Italiana