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Come decifrare i segnali: parla un educatore di scuola media

18 ottobre 2010

«La giornata tipo non esiste» precisa Ferruccio Frigerio, educatore nel comprensorio est del Luganese (7 sedi scolastiche). Coinvolto anche nella sperimentazione, Frigerio rileva che ogni sede fa capo ad un Consiglio permanente sul disadattamento scolastico (CPD) , al quale vengono segnalate le situazioni problematiche: per ogni allievo viene organizzato un progetto d’intervento. Fra i molti esempi, vi è la storia di Marco (nome fittizio). Non andava più a scuola, da settimane. Si disinteressava di tutto. Le sue erano assenze croniche. Per cercare di reintegrarlo nella scuola, l’educatore per diverso tempo, alla mattina, lo attendeva sotto casa, lo incontrava, gli parlava e lo accompagnava alle lezioni. Il lento recupero è iniziato così. Oggi Marco ha terminato le medie ed ogni tanto contatta il suo ex accompagnatore, l’educatore.

«La sospensione è stata attivata solo un paio di volte, dove vi era un grosso disagio. Attraverso l’ascolto, l’accoglienza del giovane si cerca di evitare di arrivare alla sospensione dalle lezioni. Propendiamo per far rimanere il giovane a scuola il più possibile, evitando di escluderlo».

Articolo nel Corriere del Ticino
del 18 ottobre 2010
di Romina Lara

Posted in La pratica educativa: valori, norme, comportamenti, Progetti, Rapporto tra scuola e società | Tagged allievo, educazione, formazione, genitore, insegnamento, istituzione, rapporto, scuola, società, studente | Lascia una Risposta

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